Questo sito utilizza cookie tecnici, analytics e di terze parti.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookie.

Preferenze cookies

Storia

All’alba del 3 agosto 1492, grazie all’appoggio della Corona di Spagna, il genovese Cristoforo Colombo iniziò il viaggio via mare che portò alla scoperta di un nuovo continente e cambiò il corso della storia mondiale. Fu nel 1502, nel corso del suo ultimo e quarto viaggio, che Colombo percorse le coste dell’America Centrale, giunse in Honduras e, secondo alcuni storici, approdò nell’Istmo de Panamá. Da allora il passaggio attraverso l’Istmo ha caratterizzato la storia di Panama.

Al loro arrivo nell’Istmo di Panama, gli spagnoli trovarono un territorio abbastanza popolato da gruppi indio-americani. Fra questi la popolazione Kuna che durante il secolo XVII lottò contro l’espansione coloniale spagnola ma che fu infine decimata.

Fu il Governatore Pedrarias Dávila a disporre la creazione di una città (la futura Panamá) sulle rive del nuovo mare come base da utilizzare per ulteriori scoperte. Panama fu fondata nel 1519.

Rovine di Panama
Fig.1  Rovine dell’antica città di Panama

Opponendosi al monopolio politico-commerciale della Spagna e del Portogallo, le altre potenze europee iniziarono a ricorrere ai pirati per saccheggiare le navi e le colonie d’oltremare. La prima invasione su terraferma fu effettuata dall’inglese Francis Drake con l’assalto alla cittadina di Nombre de Dios. Gli attacchi si susseguirono negli anni successivi.

In seguito ad un Trattato stipulato tra Spagna e Inghilterra, i pirati inglesi furono infine dichiarati fuorilegge. Il pirata Morgan iniziò a questo punto a progettare l’assalto della più ambita città della costa: Panama. Dopo un cammino di nove giorni, all’alba del 18 gennaio 1671, Morgan e i suoi entrarono nella capitale attaccando, inaspettatamente, dalla terra ferma. Nonostante l’inferiorità numerica i pirati ebbero la meglio. Alla vittoria seguì un mese di saccheggi e torture a danno della popolazione locale.

La città di Panama, poco dopo il saccheggio, venne trasferita in una zona considerata più sicura (oggi Casco Viejo) e protetta da un’alta muraglia.

Foto di Casco   Foto di Vejo
Fig. 2 e 3 Casco Viejo

Nel 1821, Panama dichiarò la propria indipendenza dalla Spagna e divenne una provincia della Gran Colombia. Nel corso del 1840 vi furono delle rivendicazioni indipendentiste ben presto soffocate dalla Colombia. A livello commerciale si iniziò ad utilizzare Capo Horn e Panama soffrì una grave crisi economica che durò fino al 1855, anno in cui venne inaugurata la linea ferroviaria che attraversa l’Istmo dal Pacifico all’Atlantico. Nel 1863, la nuova Costituzione colombiana riconosceva ad ogni provincia l’indipendenza ma nel 1866 la Colombia riprese il controllo su Panama.

Approfittando dell’esitazione nord-americana, i francesi iniziarono ad intavolare una serie di trattative con il governo colombiano e, forti del successo che avevano ottenuto con il Canale di Suez, raggiunsero rapidamente un accordo per la costruzione di un canale interoceanico. La concessione sarebbe durata cent’anni e affidando ai francesi sia la costruzione del Canale sia la sua amministrazione. Nel 1875 nacque la Compagnia Universale del Canale Interoceanico, presieduta dall’Ingegnere Ferdinand de Lasseps, lo stesso che aveva realizzato il progetto del Canale di Suez. Ma le difficoltà economiche e logistiche erano enormi e i costi altissimi: furono fatti investimenti colossali pari a più di quattro milioni di dollari dell’epoca. Il primo grosso ostacolo fu rappresentato dalla montagna (oggi taglio Gaillard). Lesseps, convinto che il Taglio Gaillard fosse il più grande ostacolo, contattò l’Ing. Eiffel per modificare il progetto delle Chiuse, ma ormai era troppo tardi. Numerose perdite umane dovute alle malattie tropicali e alla mancanza di condizioni igieniche, il caldo umido opprimente e la cattiva gestione dei fondi della Compagnia, portarono all’arenarsi dei lavori. Nove anni dopo l’inizio dei lavori, dopo aver scavato 54.635.329 metri cubi di terra e con 22.000 morti, i francesi lasciarono Panama.

Il fallimento del progetto francese e della compagnia dell’Ingegnere Ferdinand de Lasseps, causò una grave crisi a Panama. Alla grave crisi economica si aggiunse, nel 1899, lo scoppio della Guerra dei Mille Giorni. Le braccia utili al lavoro vennero reclutate da entrambi gli eserciti e tutto il territorio si trasformò in un grande campo di battaglia con raccolti distrutti e la maggior parte degli alimenti destianti alle truppe.

Gli Stati Uniti decisero di riprendere la costruzione del Canale e firmarono, nel 1903, l’accordo Herrán-Hay con la Colombia di cui Panama faceva ancora parte. La Colombia però cambiò presto parere e questo sollevò non solo le ire degli americani ma anche dei panamensi che si sentirono esclusi da ogni trattativa che li riguardasse. Tutto ciò formento ansie di ribellione a Panama che portarono, il 3 novembre 1903, alla proclamazione dell’indipendenza. Nel 1904 fu emanata la prima Costituzione. Nel 1904, Gli americani ripreso i lavori per la costruzione del Canale che fu ufficialmente inaugurato nell’Agosto del 1914. La priorità, all’inizio dei lavori, fu quella di rendere Panama un luogo salubre. Un ostacolo che pareva insormontabile fu lo scavo del taglio Culebra, qui gli Americani scavarono ben 80.278.327.5 metri cubi di terra che furono trasportati con i vagoni della ferrovia francese e poi usati nella costruzione degli sbarramenti.

Quando nel 1912 Belisario Porras divenne Presidente della Repubblica, adottò una politica di modernizzazione che lasciò in eredità ai Presidenti successivi un Paese fortemente indebitato. Nel 1931, un gruppo nazionalista, guidato da Arnulfo Arias salì al potere e nel 1932 venne eletto Harmodio Arias che procedette ad un taglio drastico delle spese (con la cosiddetta legge di ferro). Dalle elezioni del 1936 emerse Arosemena ma in un clima di sollevazioni e tensione diffuso. Per questo le elezioni del 1940, anno in cui venne creata la Guardia Civica Nazionale, videro di fatto la presenza di un solo candidato: Arnulfo Arias.

Dalla fine degli anni ’50 i rapporti Panama e Stati Uniti si fecero sempre più tesi e infine, nel 1964 le relazioni diplomatiche furono interrotte per un breve periodo.

Nelle elezioni del maggio 1968 trionfò Arnulfo Arias ma nell’ottobre dello stesso anno un golpe militare guidato dal Generale Omar Torrijos gli impedì di governare. Il governo promise di indire elezioni democratiche ma nel frattempo sospese i diritti civili. Nel ottobre del 1972 il Generale ricevette i pieni poteri per la durata di sei anni. Torrijos si mantenne al potere fino al luglio 1981, anno in cui morì in un sospetto incidente aereo.

Nell’insieme gli anni Ottanta furono caratterizzati dalla recessione economica e da un grave indebitamento pubblico. Alla fine dell’anno 1983 il Generale Noriega propose ed ottenne l’adozione di una legge secondo la quale i poteri dello stato venivano posti al servizio dei militari. Agli inizi del 1987 Noriega si trovò al centro di un grave scandalo internazionale: venne pubblicamente accusato di coinvolgimento con il Cartello colombiano della droga e di traffico clandestino d’armi.

Nel marzo del 1988 gli Stati Uniti imposero a Panama una serie di sanzioni e incoraggiarono un colpo di stato interno. Alle elezioni del 1989 vinse un candidato dell’opposizione ma Noriega dichiarò nulle le elezioni e il regime divenne ancora più repressivo. Gli USA risposero con l’operazione denominata giusta causa, che portò all’invasione di Panama il 20 dicembre 1989. Il 3 gennaio 1990 il Generale Noriega si consegnò alle autorità statunitensi, venne trasferito a Miami dove fu  condannato ad una pena, che sta attualmente scontando, di 40 anni di carcere, successivamente ridotta a 30.

Dopo la parentesi del regime del generale Noriega, Panama ha consolidato le proprie istituzioni democratiche. Le elezioni presidenziali svoltesi da allora (l’ultima nel 2019) sono state del tutto regolari, pacifiche e con alternanza di coalizioni politiche al Governo del Paese.

Nel 1989, è stato eletto Guillermo Endara, seguito da Ernesto Perez Balladares (1994-1999). Nel 1999 le elezioni presidenziali, svoltesi in una fase di profonda crisi economica, sono state vinte da Mireya Moscoso, vedova di Arnulfo Arias, prima donna nella storia del Paese a ricoprire questo alto incarico. Successivamente, hanno ricoperto la carica di Presidente Martin Torrijos (2004-2009), Ricardo Martinelli (2009-2014) e Juan Carlos Varela (2014-2019).